Cos’è l’Albergo Diffuso? Un Modello di Ospitalità Sostenibile e Innovativo

Cos’è l’Albergo Diffuso? Un Modello di Ospitalità Sostenibile e Innovativo

Se ti sei mai chiesto cos’è l’albergo diffuso e vuoi conoscere le origini e il funzionamento di questo modello di ricettività, sei nel posto giusto per scoprirlo! Questo modello di ospitalità innovativo e, come ci piace ricordare, naturalmente sostenibile, ha conquistato sempre più spazio e interesse in Italia come all’estero. Sei curioso di saperne di più?

L’Albergo Diffuso: ospitalità sostenibile

L’albergo diffuso è una tipologia di struttura ricettiva extra-alberghiera, alternativa al modello tradizionale degli hotel centralizzati. Invece di concentrare tutte le camere in un unico edificio, l’albergo diffuso distribuisce infatti la propria offerta ricettiva in più edifici sparsi nel centro storico di un paese o in un contesto naturale. Gli ospiti sono dunque accolti nelle case, appartamenti o residenze storiche ristrutturate, ma usufruiscono di tutti i servizi tipici di un hotel tradizionale, come la reception, la colazione, e il servizio di pulizia.

Questo modello di ospitalità nasce proprio dall’esigenza di preservare e valorizzare il territorio, utilizzando risorse locali, favorendo in modo naturale un tipo di turismo più sostenibile e integrato nella cultura e nelle tradizioni locali.
Un modello di ospitalità nato come naturalmente sostenibile, e le cui origini risalgono a molto tempo prima che l’Agenda2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile giungessero alla ribalta del dibattito internazionale. 

Cos’è l’albergo diffuso? Le origini del modello

L’idea dell’albergo diffuso nasce in Italia negli anni ’80, grazie agli studi e alle intuizioni del poeta e intellettuale friulano Leonardo Zanier, uno dei principali pionieri di questo nuovo concetto di ospitalità. Zanier, esperto fra le altre cose di urbanistica e sviluppo, insieme all’architetto Carlo Toson e ad altri giovani ricercatori e studiosi del Politecnico di Zurigo, individuarono nel recupero dei centri storici abbandonati della Carnia, la più estesa area montana del Friuli Venezia Giulia, una concreta possibilità di sviluppo sostenibile per il territorio e la popolazione residente.


L’obiettivo era creare un tipo di ospitalità che non solo fosse rispettosa dell’ambiente e dei territori, ma che aiutasse concretamente a contrastare il fenomeno della crisi demografica e dello spopolamento in seguito al terremoto del 1976.

Dal Progetto Sauris all’Albergo Diffuso Sauris

La vera svolta per comprendere cos’è l’Albergo Diffuso, arriva con il Progetto Sauris, ideato negli anni ’80 dall’architetto Pietro Gremese. A differenza di altri territori, e anche grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, Il modello teorico di Zanier venne applicata per la prima volta a Sauris in modo strutturato, dando vita a un vero vero e proprio laboratorio di innovazione per il turismo sostenibile! Le abitazioni storiche e gli edifici dedicati all’economia rurale del borgo furono dunque ristrutturati per accogliere i turisti. E tutto senza stravolgere l’identità, il paesaggio e il patrimonio architettonico locale.


Nel corso degli anni Sauris è diventato così un esempio di come il modello di albergo diffuso possa essere applicato per valorizzare il territorio, promuovere il turismo sostenibile e garantire una qualità dell’ospitalità che rispetti la cultura locale. Fino a ottenere, nel 2022 il riconoscimento di Best Tourism Village da parte dell’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite per la sua capacità di “trasformare la crisi in opportunità“.

Cos’è l’albergo diffuso: valorizzazione dei borghi ed economia circolare

Conoscere come è nato e cos’è l’albergo diffuso rende perfettamente chiaro come questo modello di ospitalità si integri nel contesto del turismo sostenibile. Le sue proprie caratteristiche lo rendono particolarmente fruibile al turista che sia alla ricerca di un’esperienza autentica, a contatto con la natura e con la cultura locale.


L’ospitalità diffusa consente infatti di vivere i piccoli centri storici in modo più intimo e coinvolgente rispetto al soggiorno in un hotel di catena o in un villaggio turistico, favorendo soprattutto il contatto fra turisti e residenti.
Inoltre, riducendo al minimo il bisogno di nuove costruzioni e promuovendo il recupero e la valorizzazione di edifici esistenti, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale.

 

Un altro aspetto fondamentale per comprendere cos’è l’albergo diffuso e perché sia un modello davvero sostenibile riguarda il tema dei flussi turistici. Grazie alla distribuzione diffusa degli alloggi ricettivi, i flussi vengono più equilibratamente distribuiti su tutto il territorio, evitando l’eccessivo affollamento di zone specifiche e favorendo una gestione più razionale delle risorse.

 

Lo stesso proposito di armonizzare i flussi turistici e rendere fruibile la nostra #montagnafvg anche fuori stagione, guida la nostra scelta di essere aperti #365 giorni l’anno. Una scelta che, come ha ricordato il nostro presidente Renzo Carniello in una recente intervista, rappresenta anche e soprattutto la volontà di garantire un impiego stabile e non solamente stagionale (come avviene per la maggior parte delle strutture del territorio) ai nostri dipendenti, e un flusso commerciale sempre attivo con i fornitori. 

 

Un impegno nei confronti della sostenibilità non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico.

Un futuro sostenibile per il turismo

In sintesi, per definire cos’è l’albergo diffuso, pensa che si tratta di un modo sostenibile e innovativo di viaggiare, che mette al centro il territorio, la cultura e la sostenibilità.

Un modello di ospitalità innovativo in grado di rispondere a diverse esigenze: quella di vivere in maniera autentica i territori meno conosciuti, di preservare il patrimonio architettonico e naturale e di garantire un impatto ambientale e paesaggistico minimo. E un’opportunità per riscoprire il bello dell’Italia undertourism, lontano dalle mete turistiche tradizionali, immersi nella storia e nella vita dei tanti borghi storici che rendono così affascinante il nostro Paese.

 

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